Tatiana racconta AICEM

Come è iniziata la mia esperienza

AICEM è apparso nella mia vita in un momento piuttosto disperato. A quell’epoca ero appena tornata da Bangkok dove facevo un tirocinio nell’ambito della protezione infantile con Save the Children. All’improvviso sono venuta a sapere che la ONG con la
quale dovevo fare la fase 2 del Progetto Torno Subito aveva cambiato la data del nostro contratto senza avvisarmi. Dovevo iniziare a lavorare con loro da giugno, invece era stato tutto spostato ad ottobre. Mi trovavo in una situazione complicata. Avevo di fronte un’estate completamente libera ed era ormai troppo tardi per poter applicare per nuove borse, tirocini o scuole estive.

Il mio primo percorso con AICEM

Nel panico stavo cercando una maniera per arricchire la mia estate. E, alla fine, ho trovato la soluzione sulla pagina Facebook di AICEM. In quel momento stavano cercando dei partecipanti per il Corso Nazionale all’Educazione ai Diritti Umani a Solferino, un tema che mi interessava davvero molto, e qualche ora prima della deadline ho mandato la mia domanda. Per fortuna il mio profilo è sembrato adatto a loro e dopo due settimane ero già a Solferino per imparare molte cose con ragazzi italiani giovani ed entusiasti.

Ho conosciuto così lo staff di AICEM e subito mi è piaciuto il loro modo di lavorare. Ho deciso di fare un tirocinio con loro, supportando l’organizzazione nella stesura dei progetti. O, per essere più precisa, nella stesura delle proposte dei progetti che poi in un secondo momento passano alla valutazione del donor e alla sua decisione riguardo il finanziamento.

Il progetto

Il mio primo compito è stato fare un ricerca sul Burkina Faso per identificare eventuali interventi educativi. Ho scoperto un mondo raccogliendo statistiche su questo paese affascinante ed ogni minuto che ho lavorato su quel progetto è stato per me istruttivo.

Purtroppo numerosi problemi sono presenti nella zona. Ad esempio, è un paese con uno dei più alti tassi di mortalità materna e dove la vasta maggioranza dei bambini continuano a morire a causa di malattie prevenibili o curabili. La malnutrizione è la
causa di circa il 45% di queste morti. Per questo abbiamo deciso di fare un intervento educativo relativo alla nutrizione. Ho partecipato attivamente alla ideazione del progetto stesso – era una cosa nuova e molto entusiasmante.

I miei risultati

Alla fine non solo ho partecipato alla stesura e all’ideazione dei vari progetti, ma ho anche potuto partecipare ad uno scambio giovanile in Slovenia con il ruolo di coordinatrice del gruppo italiano. Per altro, assistendo ai vari eventi, ho potuto vedere il lavoro educativo che svolge AICEM, ad esempio nei centri di accoglienza rifugiati. Insomma, è stata un’esperienza ricca di emozioni e veramente utile per rafforzare le mie competenze.

Adesso lavoro in Myanmar nel settore di Cooperazione allo Sviluppo e ricordo con un sorriso il periodo in cui ho collaborato con AICEM.

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