Una delle espressioni e dei risultati di questa campagna è Il Bookmarks: manuale del Consiglio d’Europa progettato per aiutare educatori ed insegnanti ad affrontare efficacemente i problemi dei discorsi dell’odio nel lavoro con giovani di età compresa tra 13 e 18 anni.
Il manuale è stato pubblicato per la prima volta nel 2014 e tradotto in 10 lingue diverse: la traduzione italiana è stata curata da AICEM in collaborazione con il dipartimento giovanile del Consiglio d’Europa e consentirà ad educatori, animatori, insegnanti e formatori di lavorare su questi principi in Italia.
L’ultima revisione del 2020 include varie attività e informazioni sulla guida CoE “Diritti umani per gli utenti di Internet”.
Il discorso dell’odio non è mai un fenomeno “bianco o nero”. Tutto può iniziare da un semplice commento offensivo e poi trasformarsi in un atto violento. Abituarsi ad esprimerci con rabbia, soprattutto quando si affronta qualsiasi tipo di diversità, provoca danni irreparabili.
LE PAROLE FANNO MALE:
causano danni emotivi e minano la nostra autostima.
DA PAROLE IN AZIONI:
i peggiori casi di violenza fisica sono generati in questo modo.
DISPONIBILITÀ IMMEDIATA DEI DISCORSI DI ODIO ONLINE:
un tweet o un’immagine, un commento o un video sono sufficienti. Esistono numerose modalità di offendere una persona nel mondo digitale;
NESSUNO È IMMUNE DA QUESTO FENOMENO:
i discorsi d’odio colpiscono sia i singoli che i gruppi (come persone appartenenti a minoranze etniche o religiose)
INTERNET NON È UN MONDO PARALLELO:
Siamo Internet. Anche considerando la logica open source, Internet non può essere considerato un territorio senza leggi. Le persone invece si nascondono dietro l’anonimato … Internet consente alle persone di sentirsi libere di usare qualsiasi tipo di espressione, che potrebbe diventare d’odio. Internet è ancora giovane e può essere migliorato.
La Campagna del Consiglio d’Europa si pone pertanto i seguenti obiettivi:
Il Bookmarks del Consiglio d’Europa apre la strada a definizioni specifiche per riconoscere il problema. All’interno, ci sono anche numerosi esempi pratici per affrontare il fenomeno. Per questo motivo, AICEM si sta occupando di diffondere il Manuale tra le scuole, istituzioni, associazioni e club giovanili.