Un’indagine anonima, quella che sta conducendo il Consiglio Nazionale Giovani tra gli Under35 italiani, e che proseguirà fino al 4 febbraio.
Obiettivo: raccogliere informazioni sul loro tenore di vita.
Vi avvisiamo: non stiamo parlando di un sondaggio a cui rispondere a cuor leggero. Occorre, infatti, prendersi il giusto tempo per ritrovarsi “a tu per tu” con se stessi e fare un viaggio mentale che va dai primi giorni di scuola fino al mondo lavorativo, passando per varie fasi.
A volte, come in questo caso, occorre dare ascolto soltanto alle proprie percezioni rispetto ad una realtà che è il frutto dell’esperienza, cultura e del mondo che ci circonda.
I temi toccati dal sondaggio sono numerosi. Si spazia dall’uguaglianza di genere, alla partecipazione politica, dalle politiche familiari fino all’associazionismo.
Anche Aicem ha voluto provare a dare il suo contributo, così mi ha inviato in avanscoperta. Ed ecco la mia personale chiave di lettura ed esperienza.
Sicuramente la struttura e la minuziosità delle domande portano a riflettere anche su argomenti ai quali forse non si è soliti dare spazio.
Improvvisamente ci si imbatte in un quesito (piccolo spoiler) al quale personalmente ho avuto qualche difficoltà a rispondere:
“Pensi che il tenore di vita di un under 35 sia migliore o peggiore oggi rispetto a 20 anni fa?”
Lo ammetto. Ho dovuto riflettere a lungo, data la responsabilità di tale compito e dal fatto che avrebbe potuto influenzare l’intero sondaggio.
Superato questo step ci si avvicina all’ultima parte: una sorta di processo partecipativo che ti dà la concreta possibilità di proporre e implementare nuove politiche a supporto agli Under35.
Adesso, lasciando da parte le considerazioni personali, il nostro è un invito a partecipare a quello che potrebbe dare un sostanziale apporto al miglioramento della condizione giovanile nel nostro Paese.
Vi abbiamo convinto? Se si, allora cliccate qui!
di Cosimo Sabato